Lo rivela uno studio Usa condotto su 500 giovani universitari: chi è sempre attaccato al telefonino va anche male agli esami.
Per anni il mondo scientifico si è interrogato, e continua a farlo, sulla pericolosità dei cellulari in termini di tumori cerebrali. Sugli aspetti psicologici ed emotivi non è stata fatta molta ricerca.
A colmare questo vuoto ci ha pensato un gruppo di ricercatori statunitensi della Kent State University, in Ohio. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Computers in Human Behavior.
Sono stati coinvolti circa 500 ragazzi e ragazze, a cui è stato sottoposto un questionario sull’uso del cellulare. I dati raccolti sono stati poi incrociati con quelli di un test psicologico per misurare ansia, depressione, felicità e stress. Il tutto è stato confrontato con il rendimento scolastico.
Il quadro che emerge non è dei più rassicuranti: chi usa per più ore al giorno il cellulare ha livelli di ansia maggiori. Aumenta, parimenti, il tasso di infelicità e scendono i voti conseguiti agli esami.
Sembra infatti che, sebbene il telefonino sia uno strumento cha serve a facilitare le interazioni e far sentire meno isolati, quando si passa dall’uso all’abuso iniziano i problemi: fa perdere la concentrazione, aumenta lo stress, ingenera ansia.
Più pigri, e quindi sovrappeso
I guai da cellulare non finiscono qui. Perché oltre a rendere nervosi e infelici, facilitano l’accumulo dei chili di troppo.
Non è un mistero infatti che per usarli, soprattutto se si tratta di smartphon, bisogna stare in piedi o seduti, ma comunque fermi. Smanettare su un touchscreen mentre si fa jogging o si va in bici è praticamente impossibile, oltre che pericoloso.
Da qui il rischio di aumentare le ore dedicate alla sedentarietà e sottrarle all’attività fisica. Con un incremento del peso corporeo.
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