La menopausa non è una malattia, ma un momento fisiologico della vita della donna che coincide con il termine della sua fertilità. Durante questa fase, che può durare diversi mesi o anni, sono molte le donne che accusano dei disturbi per i quali esistono cure adeguate a garantire una buona qualità di vita. Una terapia ormonale sostitutiva è assolutamente consigliata, oltre alla prevenzione, per attuare una strategia terapeutica il prima possibile.
Cosa fare quando ci si avvicina a questo momento?
La menopausa, nella maggior parte dei casi, si manifesta tra i 45 ed i 55 anni di età, ma non sono rare le menopause precoci e/o tardive. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si possono vedere delle alterazioni del ciclo mestruale ed è proprio in questo periodo che le ovaie diminuiscono la loro attività con conseguenza di minor produzione di estrogeni.
Questa diminuzione può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa come: vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale; sia sintomi di natura psicoaffettiva com: irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale.
Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare e le patologie osteoarticolari, per esempio l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Quindi la prevenzione in menopausa deve cominciare molto tempo prima, a partire dalla pubertà attuando uno stile di vita sano grazie ad una corretta alimentazione e una costante attività sportiva.
Tuttavia, quando la menopausa si presenta già con una sintomatologia importante, creando un forte disagio, allora bisogna intervenire con una terapia ormonale sostitutiva. Questo tipo di terapia va introdotta in modo selettivo, cioè non necessariamente somministrata a tutte le donne, e deve essere personalizzata ovvero finalizzata ad alleggerire ogni tipo di sintomo. Il sintomo più comune e fastidioso è sicuramente quella che viene definita “vampata di calore” causata da un aumento di adrenalina a livello cerebrale.
Ormai riconosciute come fattore di rischio, per una paziente che ne soffre negli anni successivi potrebbe sviluppare l’ipertensione arteriosa e per questo non va affatto sottovalutata. Sono circa il 40% le donne che ne soffrono e nel 90% dei casi trattati con una terapia ormonale sostitutiva adeguata scompaiono. Un approccio terapeutico adeguato e personalizzato consente di far stare meglio la paziente, migliorandone la qualità di vita e del sonno.
Una terapia personalizzata per restituire un buon tenore di vita, ma quanto dura?
La terapia ormonale sostitutiva va fatta almeno per 5 anni per riuscire ad ottenere il massimo dei vantaggi. Può essere prolungata per altrettanti 5 anni fino ad un massimo di 10 anni. Poi deve essere abbandonata poiché aumentano i rischi di tipo oncologico e cardiovascolare. Deve essere somministrata per un periodo di tempo limitato, variando con le prescrizioni a seconda delle esigenze della paziente. Insomma, è fondamentale seguire la paziente durante tutto questo percorso proprio per riuscire a garantirle sempre più un tenore di vita ottimale.
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