Fare di tutto per avere muscoli evidenti e definiti, curando l’alimentazione in modo eccessivo e squilibrato, seguendo diete iperproteiche all’estremo, facendo sport a livelli esagerati e talvolta utilizzando steroidi anabolizzanti: sono le facce della vigoressia, “un disturbo emergente al confine tra i disturbi del comportamento alimentare (come anoressia, bulimia e binge eating disorder) e i disturbi da dismorfismo corporeo, come quello che colpisce chi continua a ricorrere alla chirurgia estetica pensando di migliorare il proprio aspetto”, spiega a Gazzetta Active il dottor Stefano Erzegovesi, psichiatra e nutrizionista, primario del Centro Disturbi del comportamento alimentare dell’Ospedale San Raffaele Turro di Milano.
La vigoressia è soprattutto maschile, anche se non mancano casi di vigoressia femminile: “Purtroppo è una di quelle patologie che arrivano poco dal medico perché la consapevolezza di essere malati è bassissima”, ci dice il dottor Erzegovesi. “Un tempo veniva chiamata anoressia inversa, il contrario dell’anoressia: al posto di esserci la fissazione per la magrezza, infatti, c’è la fissazione per una muscolarità evidente. Non si deve quindi semplicemente mangiare poco, ma in un determinato modo e, contemporaneamente, fare un certo tipo di attività fisica intensa, talvolta accompagnata dall’uso di sostanze come gli steroidi anabolizzanti”. Ma i sintomi sono anche altri: “Chi soffre di vigoressia di solito fa molto sport ma da solo, ed evita di mostrarsi davanti agli altri, quindi anche in palestra si copre molto per nascondere il proprio corpo, ed in molti casi si allontana dalla vita sociale e occupazionale”, aggiunge il dottor Erzegovesi.
I RISCHI
Oltre allo sport praticato a livelli esagerati, i rischi derivano proprio dalla dieta squilibrata e dall’eventuale uso di sostanze anabolizzanti: “Una dieta iperproteica può causare alterazioni a livello del fegato e dei reni, per sovraccarico di scorie proteiche, ma anche aumentare i livelli di colesterolo e portare ad ipertensione e cambiamenti del comportamento, con una maggiore irritabilità e aggressività dovuta all’utilizzo di anabolizzanti”, aggiunge lo psichiatra. “Il problema maggiore della vigoressia è proprio che nella maggioranza dei casi si arriva dal medico, e non dallo psichiatra o dallo psicoterapeuta, quando il problema ha raggiunto livelli gravi, con conseguenze ai reni, al fegato o a livello cardiovascolare. Per questo sarebbe utile che i personal trainer che interagiscono con sospetti casi di vigoressia indirizzassero queste persone verso comportamenti più sani”, suggerisce il dottor Erzegovesi.
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